Il termine"CAP" (in inglese "cappellino") per indicare una presenza nel rugby ha un'origine storica molto affascinante che risale ai primi anni di questo sport.
La pratica nacque nelle scuole pubbliche inglesi, dove il rugby ha le sue radici. Agli studenti scelti per rappresentare la scuola in una partita veniva consegnato un berretto in velluto con nappe per distinguerli dagli altri. Era un simbolo di onore e riconoscimento.
Successivamente, questa tradizione fu adottata a livello internazionale. Quando le prime nazionali di rugby si sfidavano, i giocatori che venivano selezionati per la partita venivano omaggiati con un berretto ufficiale.
Quindi, "guadagnare un cap" significava letteralmente ricevere il cappellino che attestava la propria partecipazione a una partita internazionale. Sebbene oggi il cappellino fisico non venga sempre consegnato per ogni singola presenza, il termine è rimasto e viene utilizzato per indicare le presenze di un giocatore in nazionale. Si dice che un giocatore con 50 presenze abbia "50 caps".
Mentre, il termine "CENTURIONE" si ispira al centurione dell'esercito romano, un sottoufficiale che guidava una truppa.
Questa figura rappresenta qualità come la tenacia e l'intelligenza, caratteristiche fondamentali anche nel rugby, sport che richiede forza, ma anche tattica e capacità di prendere decisioni.
Quindi un Centurione nel rugby è, un giocatore che ha disputato almeno 100 partite ufficiali con la maglia di una squadra. Rendendolo membro esclusivo di un club che, celebra giocatori con grande tenacia, attaccamento alla maglia e etica del lavoro.